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La scuola attiva: l'esperienza di John Dewey negli Stati Uniti


 Le avanguardie della nuova pedagogia

Agli inizi del Novecento si iniziò a pensare se la tradizione classica in merito alla formazione scolastica fosse ancora efficiente o se fosse necessario modernizzarla come conseguenza dei cambiamenti che si svilupparono tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo. 

In questo periodo si diffusero in particolar modo i collegi-convitti, concepiti come una specie di seminario laico, nel quale si congiungevano studio severo e rigorosa disciplina, erano ritenuti infatti molto adatti alla formazione dei giovani.  In alcuni collegi-convitti inglesi, francesi e tedeschi furono avviate esperienze innovative, le cosiddette scuole nuove. I primi due collegi innovativi: 

  • Abbotsholme (1893- Inghilterra) : diretto da Cecil Reddie 
  • Bedales  (1894- Inghilterra): diretto da John Haden Badley 
Da questi modelli nacquero altre iniziative, come ad esempio la Casa di educazione in campagna, idea attuata da Hermann Lietz o l'Ecole des Roches di Edmond Demolins. L'idea di base di queste esperienze era il tentativo di adattare il carattere dell'educazione collegiale ad alcune significative novità.
Il primo grande cambiamento consistette nel garantire una disciplina frutto di una gestione democratica. Ad Abbotsholme il collegio funzionava come uno Stato in miniatura: il direttore e i professori rappresentavano il governo e gli allievi il popolo. La formazione del carattere era affidata soprattutto alla capacità di adeguarsi volontariamente alle regole della convivenza. 
Badley era convinto che i loro allievi sarebbero stati gli elementi migliori della società in futuro. 
Demolins si dedicò alla formazione di un nuovo modello di insegnante, il quale doveva rappresentare un uomo completo, dotato di buone conoscenze letterarie, scientifiche ma anche di attitudini fisiche. Egli doveva essere un buon modello della specie umana, nelle sue diverse manifestazioni. 
Nel 1896 John Dewey diede vita a una scuola sperimentale a Chicago annessa alla locale facoltà di Filosofia, Psicologia e Pedagogia. 
Nel 1907 Maria Montessori propose un metodo innovativo nell'educazione dei bambini mettendolo in pratica nella Casa dei bambini a Roma. 

Esperienze di élite

Queste iniziative rimasero per molto tempo un fenomeno di élite in senso sociale e in senso pedagogico, poiché la scuola secondaria restò legata agli impianti e ai programmi tradizionali e la scuola elementare era impegnata a sconfiggere il persistente analfabetismo infantile.

John Dewey: l'educazione tra esperienza e democrazia 

I cambiamenti di questo periodo si è verificato uno spostamento del nucleo dell'educazione dal maestro al fanciullo. John Dewey fu il primo studioso a esplorare le nuove pratiche di insegnamento e il loro ordinamento in un quadro sistematico, filosofico e politico. 
Egli nacque nel 1859 in Vermont, venne orientato da Granville Stanley Hall verso gli studi psicologici, successivamente insegnò all'Università di Chicago dove fondò una scuola infantile ed elementare di nuova concezione, un vero e proprio laboratorio di psicologia e pedagogia sperimentali. Scrisse diversi lavori e saggi come "Scuola e società", "Il mio credo pedagogico", "Una fede comune" e molti altri. 
Egli morì nel 1952 a New York.  

I suoi primi scritti pedagogici risalgono al periodo di Chicago e si riferiscono all'esperimento scolastico che aveva avviato. Nell'opera "Il mio credo pedagogico" l'educazione è presentata come processo attraverso cui l'individuo assimila le conoscenze, le abilità, le tecniche conquistate dall'umanità nel suo cammino storico. Il percorso si compie: 
  • sul piano psicologico: l'educatore è tenuto a procedere alla stimolazione a rafforzamento delle potenzialità individuali;
  • sul piano sociale: si deve agire nella consapevolezza delle regole che governano la convivenza degli esseri umani. 
Nell'opera "Scuola e società" tratta l'esperienza della scuola sperimentale collegata alla Facoltà pedagogica di Chicago. Secondo Dewey la scuola va organizzata a partire dai bisogni e dagli interessi infantili e deve funzionare come una piccola comunità nella quale si riproducono le caratteristiche della vita sociale esterna. 
In "Democrazia e educazione" viene riportato il rapporto tra scuola e società e Dewey in quest'opera sostiene che l'educazione è un'attività sociale attraverso la quale l'individuo eredita le conquiste e i progressi e rifiuta ciò che può essere dannoso. La democrazia costituisce la forma di convivenza più completa. 
Nelle opere "Come pensiamo" e "Esperienza e natura" Dewey tratta il tema dell'esperienza, sostenendo che questa sia la base di ogni conoscenza umana e viene ripresentata come l'intreccio permanente ed evolutivo tra l'essere umano e la natura. I fatti fisici e le operazioni mentali sono eventi empirici che hanno solo diversa qualità. Il pensiero consiste nello strumento necessario per agire nell'esperienza e risolvere i problemi che si presentano, mediante la capacità riflessiva, ovvero una sequenza di procedimenti mentali in grado di organizzare i dati, mettere a punto e praticare possibili ipotesi. 
I concetti fondamentali alla base della pedagogia di Dewey sono:
  • la nozione di esperienza
  • il principio della società democratica
La scuola attiva è incentrata sugli interessi degli allievi, poiché si basa sull'idea del sapere come processo continuo. L'educazione fondata sull'esperienza deve saper distinguere tra le esperienze utili destinate a moltiplicarsi fecondamente e quelle infeconde. Ciò è possibile quando l'educatore è grado di creare le condizioni ambientali idonee, affinché le capacità individuali possano manifestarsi in attività basate sulla continuità evolutiva. Nella scuola attiva il cambiamento è affidato al pensiero pragmatico. 

Il rapporto tra democrazia ed educazione è alla base della relazione interattiva tra scuola e società. Secondo Dewey la vita democratica si alimenta tramite la coltivazione delle intelligenze. 
La concezione di Dewey particolarmente pragmatista ed empirica riconosce l'importanza delle finalità etiche dell'educazione individuate nei valori propri del metodo scientifico. Attraverso l'educazione i valori dovevano avviare l'umanità verso una nuova forma di religiosità, una specie di nuova fede per la società moderna. 


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