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Stanley Milgram

La vita e l'esperimento di Stanley Milgram

Stanley Milgram è stato uno psicologo statunitense nato a New York nel 1933 e morto nel 1984. Egli è stato inoltre un ricercatore e si è occupato principalmente degli studi riguardanti il comportamento individuale in un sistema gerarchico che impone obbedienza. Nel 1961 Stanley svolse un esperimento di psicologia sociale, il cui obiettivo era quello di studiare il comportamento delle persone, alle quali uno scienziato ordinava di eseguire azioni che andavano contro i valori etici e morali dei soggetti stessi. 

L'esperimento inziò tre mesi dopo l'inizio del processo del criminale di guerra nazista Adolf Eichmann (è stato un militare funzionario e criminale di guerra tedesco considerato uno dei maggiori responsabili dello sterminio degli ebrei nella Germania nazista). Milgram voleva sapere se fosse possibile che Eichmann e i suoi complici stessero solo eseguendo gli ordini. 

Alla ricerca parteciparono uomini, dai 20 ai 50 anni, i quali avevano risposto ad un annuncio sul giornale, il quale affermava che verrà data una ricompensa a chi avrebbe partecipato a un esperimento sulla memoria e sugli effetti dell'apprendimento. Nella fase iniziale lo sperimentatore, assieme a un collaboratore complice assegnava i ruoli di "allievo"e "insegnante". Il sorteggio era truccato, poichè il collaboratore era sempre l'allievo, mentre il soggetto ignaro di tutto era l'insegnante. I soggetti vengono poi portati in una stanza, nella quale l'insegnante veniva posto di fronte al quadro di controllo di un generatore di corrente elettrica con 30 interruttori, sotto ognuno dei quali era segnata la tensione che andava dai 15V ai 450V. 

I compiti dell'insegnante erano:

  • leggere all'allievo una serie di coppie di parole, che dovevano poi essere memorizzate dall'allievo;
  • ripetere la seconda parola di ogni coppia accompagnata da altre quattro parole differenti e chiedere all'allievo quale fosse la parola, tra quelle quattro elencate, la parola presente nella coppia originaria;
  • vedere se la risposta dell'allievo è corretta oppure no;
  • nel caso in cui la risposta fosse errata, infliggere una punizione, aumentando l'intensità della scossa a ogni errore.

L'alunno veniva legato a una specie di sedia elettrica collegata al generatore di corrente e doveva rispondere alle domande e fingere una reazione alle scosse, che in realtà non riceveva, fino a raggiungere i 330V, dopo i quali doveva fingere di svenire per le scosse precedenti. 
L'esperimento aveva il compito di sollecitare l'insegnante, affinchè continui a infliggere punizioni all'alunno. 
La maggior parte dei soggetti obbedì agli ordini dello sperimentatore. Ciò si spiega, poichè il soggetto non si sente moralmente responsabile dell'azione commessa, ma solo esecutori di un volere di un potere esterno e più grande. La figura dello sperimentatore induce uno stato eteronomico, nel quale il soggetto non si sente responsabile. Allo stato eteronomico concorrono tre fattori:
  1. La percezione di legittimità dell'autorità (dello sperimentatore);
  2. l'adesione al sistema di autorità;
  3. le pressioni sociali (disobbedire avrebbe significato rompere l'accordo con lo sperimentatore).
Grazie a questo esperimento Milgram riuscì a dimostrare che l'obbedienza dipende anche dalla ridefinizione del significato della situazione. Ogni situazione è caratterizzata da una sua ideologia che spiega gli eventi che accadono. 

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