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La dimensione politica della società

 Le norme e le leggi

Ogni società si basa sulla condivisone di un certo numero di norme più o meno esplicite. Con norme si intendono le regole di comportamento e di interazione che vanno al di là della volontà del singolo. Vi sono norme, che non devono essere scritte perché ormai "scontate" per la società e la cui violazione non reca danno a nessuno. Altre norme invece, quelle ritenute più importanti dalla società vengono formalizzate e rese vincolanti per tutti, trasformandosi così in leggi.  

Formalizzare una norma significa rendere esplicito il suo contenuto, anche verbalmente. E' importante che la società abbia preso consapevolezza esplicita di essa. Invece le norme informali sono per natura implicite e il loro contenuto resta incerto

La legge è una norma sociale che è stata formalmente codificata; ciò la rende univoca, sicura e uguale per tutti. La formalizzazione delle norme sociali è uno strumento attraverso il quale la società cerca di limitare e prevenire la possibilità di conflitti sociali o cerca di risolverli. 

Per formalizzare una norma è necessario ottenere l'assenso esplicito delle persone. L'esistenza di norme scritte prevede e istituzionalizza l'intervento attivo e consapevole dei soggetti sociali nella loro definizione. 

Le istituzioni politiche sono organizzazioni e apparati che presiedono alla formulazione e curano l'applicazione delle leggi di una società. Queste fissano le regole comuni formali e inoltre governano e organizzano molti altri aspetti pratici della vita nella società. 

La politica e lo Stato

Le istituzioni politiche coincidono con apparati dello Stato solitamente. Lo Stato è un'organizzazione sociale, attraverso il quale viene istituzionalizzato il potere politico nella società moderna. Il potere è una caratteristica diffusa in ogni forma di collettività e chiunque abbia il potere è in grado di costringere gli altri a fare qualcosa. Attraverso lo Stato la società disciplina l'esercizio del potere istituzionalizzandolo, ovvero sottomettendolo a regole di validità generale. Inoltre si può dire che lo Stato è la burocratizzazione del potere politico

Ad esempio lo Stato istituzionalizza il potere delimitando le occasioni in cui agli individui è consentito impiegare la forza fisica contro gli altri, infatti l'uso della forza dev'essere vincolato a regole codificate, a determinate organizzazioni e a occasioni circoscritte. Lo Stato diventa quindi quel soggetto che detiene il monopolio dell'uso legittimo della forza fisica, poiché esso rappresenta l'autorità che ha il potere di codificare queste regole e di legittimare l'utilizzo della forza. 

Lo Stato è sovrano, poiché rappresenta l'unico soggetto che può ricorrere in modo legittimo all'uso della forza. 

Lo Stato oltre a istituzionalizzare il potere, organizza nel suo insieme la società, diventando così la principale agenzia dell'istituzionalizzazione della società. Tutto ciò può creare un conflitto tra lo Stato e il cittadino, che vede esso il responsabile di un processo che gli sta sottraendo sempre più autonomia e libertà individuale a favore di comportamenti standardizzati 

Lo Stato risulta essere l'unico soggetto capace di conferire alle leggi validità e legittimità. Esso non è solo legittimato a formalizzare le leggi sociali ma ha anche l'autorità di imporre regole estranee alla cultura dominante. Lo Stato legittimo è quel soggetto sociale a cui vengono riconosciuti il diritto e il potere di governare la collettività. 

Alcuni aspetti della sfera pubblica

Si utilizza il termine "società civile" per indicare l'insieme di tutti quei soggetti sociali che svolgono un ruolo attivo nelle questioni di rilevanza collettiva e che non appartengono alla sfera delle istituzioni politiche. 

La politica consiste nel governare i comportamenti e gli atteggiamenti collettivi, nel risolvere i conflitti e nel gestire una parte delle risorse. La politica è quella sfera della società in cui avvengono la distribuzione del potere politico e la lotta per la sua conquista. La politica è utile alla società, perché consente di risolvere i conflitti interni ed esterni senza ricorrere alla violenza.

Le principali forme di regime politico 

Nel corso della storia si sono sviluppati diversi regimi politici in base alla società. Alcuni assumono un carattere autoritario, che il dominio di un gruppo ristretto di persone e altri un carattere democratico, ovvero aperti alla partecipazione di ampi strati sociali. 

Per secoli ha dominato in Europa il modello dello Stato assolutista, nel quale il poter e viene incentrato nella figura del monarca. Tale modello permetteva limitatamente l'accesso dei soggetti sociali al processo di decisione politica. 

Al giorno d'oggi viene adottato un regime di tipo democratico. Il termine democrazia significa "governo del popolo" e optando per questo modello si verifica un'ampia corrispondenza tra ciò che fa lo Stato e ciò che pensa la società governata. La democrazia è ciò che meglio permette di regolare pacificamente il conflitto tra i soggetti sociali. 

Esistono anche regimi di tipo non democratico, nel quale il potere si concentra nelle mani di un singolo individuo oppure di un ristretto gruppo di persone. Un'esempio di tale modello è il totalitarismo, i cui casi più eclatanti sono avvenuti nel corso del Novecento. 

Uno dei strumenti fondamentali del totalitarismo è l'ideologia, che comprende ogni credenza utilizzata per controllare i comportamenti collettivi. Inoltre impone ai cittadini un comportamento senza reale consenso, ma basandosi esclusivamente sull'uso della forza, che viene considerata una pratica quotidiana. Tali regimi dispongono di un totale controllo dell'informazione, attuando solitamente la censura. Nasce inoltre la figura del nemico assoluto, ovvero quel soggetto interno o esterno alla nazione che risulta pericoloso secondo il capo. Le forze del regime si coalizzano per distruggere il nemico assoluto. 

I caratteri della democrazia: il consenso popolare

La democrazia possiede alcune caratteristiche che la rendono adatta alla società in cui viviamo: la prima caratteristica corrisponde alla capacità di conferire un alto grado di legittimità allo Stato. La democrazia resta un regime politico basato più di ogni altro sul consenso popolare. Ogni regime politico cerca di ottenere dalla società il maggior consenso possibile, perché è molto più facile governare delle persone se queste pensano che ciò sia legittimo. Risulta infatti più semplice per un soggetto sociale governare gli altri se dispone della loro stima e fiducia. Si può fare anche un paragone con la scuola, poiché la classe risulta essere più disciplinata e diligente con i professori di cui ha maggiore stima e ai quali viene riconosciuto il potere. 

I regimi totalitari cercano attraverso la propaganda di catturare il consenso della società, però il dittatore può governare anche senza il consenso del popolo, ciò non è possibile in un regime democratico. infatti nella democrazia la società effettua un controllo forte e continuo sull'operato della sfera politica. 

I caratteri della democrazia: la rappresentanza

Esistono due forme di democrazia

  • La democrazia indiretta (regime più diffuso): il popolo decide solo attraverso l'intermediazione di uno o più suoi rappresentanti; 
  • La democrazia diretta (più problematica da attuare e meno affidabile nei risultati): il popolo decide in prima persona. 
La differenza tra le due sta nel meccanismo di rappresentanza. Nella democrazia diretta si esprimono direttamente le proprie preferenze. La democrazia diretta presenta però due limiti: è particolarmente difficile e costosa da gestire, inoltre è meno efficace della democrazia indiretta nel salvaguardare gli stessi princìpi e valori su cui si basa il sistema politico democratico. 

I caratteri della democrazia: la frammentazione del potere e il rispetto delle minoranze

La democrazia indiretta risulta più efficace perché il potere è frammentato e distribuito tra i tanti soggetti diversi e antagonisti, così tutti possono accedere almeno a una parte delle risorse della società. Il governo della maggioranza invece si trasforma in una dittatura della maggioranza, soprattutto quando non riconosce alla minoranza la legittimità dei suoi interessi. 
Uno degli aspetti distintivi del regime democratico è il rispetto dei diritti e delle esigenze delle minoranze, per questo risulta più efficace la democrazia indiretta. La frammentazione del potere e questo pluralismo sono garantiti da molte forme di controllo incrociato tra i vari poteri di cui si compongono le istituzioni politiche. 
Solitamente si distinguono i tre poteri fondamentali che caratterizzano lo Stato moderno: 
  • Potere legislativo: spetta al Parlamento, viene eletto direttamente dal popolo;
  • Potere esecutivo: spetta al Governo, controllato dal Parlamento;
  • Potere giudiziario: spetta alla Magistratura, che è un organo indipendente, ma controllato dal Governo e dal Parlamento. 
La suddivisione del potere è oggi molto più capillare costituito dalle istituzioni politiche e anche quelle della società civile. Questa situazione la si definisce con il concetto di "poliarchia", che significa "governo di molti". 

I rischi della democrazia 

Nonostante il fatto che la democrazia rappresenti il regime più efficace, in grado di tutelare le libertà dei singoli individui, esso è sottoposto ad elementi di fragilità. Negli ultimi decenni l'appoggio popolare ai partiti politici è diminuito. Questo è successo perché i partiti dovrebbero fungere da collante sociale di una nazione, ma si isolano sempre di più dalla vita e dagli interessi della collettività. 
Nasce così la partitocrazia, l'accentramento del potere reale negli organi dirigenti dei partiti. I partiti politici erano espressione del progetto politico, adesso invece non sembra essere più così. Sarebbe necessario possedere competenze tecniche a mano a mano più raffinate, che spesso i politici non possiedono. E' necessario affidarsi a degli esperti, quindi si passa alla tecnocrazia, il sistema politico fondato sulla gestione del potere da parte dei tecnici. 
Un'altra debolezza della democrazia è anche la televisione e gli altri media, che svolge una funzione chiave nella creazione del consenso politico. Si tratta quindi di mediocrazia





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