Che cosa significa comunicare?
La comunicazione è l'anima della società, infatti quest'ultima non può esistere senza la comunicazione. Noi comunichiamo per svolgere quasi ogni azione della vita quotidiana.
Noi processi di comunicazione vengono messi in comune dei significati e per significato si intende la rappresentazione psichica, mentale di u oggetto. Ad esempio il significato della parola "tavolo" è la rappresentazione mentale del tavolo.
Comunicare significa mettere in comune con gli altri rappresentazioni mentali degli oggetti e delle situazioni. Quindi la comunicazione è quella forma fondamentale d'interazione sociale, in cui i soggetti che interagiscono si scambiano dei significati.
Per mettere i comune dei significati con altre persone è necessario che si verifichino alcune condizioni di base, senza le quali sarebbe impossibile comunicare:
- La prima condizione: la presenza di un canale, ovvero che almeno due persone o soggetti sociali entrino in contatto tra di loro. Infatti una persona isolata non può comunicare;
- La seconda condizione: I significati devono essere messi in comune, ovvero che esista un messaggio;
- La terza condizione: la presenza di un codice comune, ovvero un linguaggio condiviso, ciò presuppone il fatti che i soggetti possano comprendersi l'un l'altro. I significati che vengono trasmessi attraverso la comunicazione devono essere prima tradotti in qualcosa di materiale e percepibile, ovvero in un codice fato di suoni, gesti e segni scritti.
- La quarta condizione: esistenza di volontà o intenzione di comunicare da parte dei soggetti coinvolti.
Quindi in ogni comunicazione devono esserci due soggetti che comunicano e che hanno volontà di comunicare e che vi saranno l'emittente del messaggio e il ricevente. Sono presenti inoltre un messaggio, un codice e un canale.
Il linguista russo Roman Jakobson costruì uno schema formale della comunicazione.
Il linguaggio
Il codice condiviso dai soggetti che interagiscono è un insieme di regole per poter associare a dei segni il giusto significato. Quello più rilevante è l'utilizzo della stessa lingua. Il linguaggio è la capacità generale dell'uomo di esprimersi attraverso segni articolati e organizzati in maniera tale da poter trasmettere ai propri simili dei significati anche complessi. Esso è l'applicazione concreta di un codice con lo scopo di comunicare.
Il linguaggio non è mai un carattere naturale dell'essere umano, infatti esso è una convenzione sociale. In quanto convenzione sociale esso è un esempio di istituzionalizzazione di norme sociali.
Dai mass media ai new media
La comunicazione di massa viene attuata attraverso strumenti che permettono all'emittente di rivolgersi contemporaneamente a tanti interlocutori. Quando è stata coniata questa espressione si pensava a poche persone consapevoli e organizzate che detengono gli strumenti per rivolgersi a tante persone isolate tra loro e per lo più inconsapevoli quindi quando si pensa ad un concetto di massa si pensa ad una moltitudine amorfa e passiva priva di ogni propria volontà.
In realtà il pubblico non è affatto amorfo e passivo ma compie le proprie scelte.
La comunicazione di massa è uno strumento potente, delicato, utile e pericoloso nelle mani della società. Essa è inoltre una quasi comunicazione, perché non crea una vera e propria interazione tra i soggetti coinvolti. Nella comunicazione sono presenti un comunicatore e una platea di spettatori, che non possono comunicare direttamente con il primo, quindi la comunicazione di massa è unidirezionale.
Accanto ai mass media tradizionali nacquero i cosiddetti new media ovvero nuovi mezzi di comunicazione nati in seguito alla rivoluzione informatica e telematica degli anni '70 e '80 del 900. Il principale fra in New media e internet, la rete mondiale di computer, che occupa ormai una posizione centrale nel sistema delle comunicazioni globale.
Con la diffusione dei New media è nato un nuovo tipo di comunicazione mediale che, pur coinvolgendo un gran numero di soggetti, permette loro di comunicare interagire su un piano di parità. Internet è un grandissimo strumento di comunicazione globale, in cui tutti i soggetti coinvolti interagiscono più o meno alla pari, con uguali possibilità di esprimersi e di ascoltare.
All'origine dell'esplosione del fenomeno dei new media è presente il processo di digitalizzazione delle informazioni. Il termine "digitale" viene dall'inglese "digit" e significa numerico.
I mezzi di comunicazione sono in grado di registrare le informazioni e sono in grado di farlo in uno dei seguenti modi:
- riproducendo qualcosa di simile all'informazione originaria;
- memorizzando attraverso un codice numerico tutte le caratteristiche dell'informazione originaria, in modo da poterla riprodurre perfettamente uguale.
Lo sviluppo delle tecnologie di digitalizzazione delle informazioni ha costituito una vera e propria rivoluzione nel sistema della comunicazione mediale.
La rivoluzione digitale ha introdotto due importanti novità nel mondo delle comunicazioni:
- Ha permesso di trattare tutte le informazioni attraversi gli stessi processi di decodifica (multimedialità), ha consentito l'avvento dei mezzi di comunicazione multimediali;
- Ha inoltre reso particolarmente semplice costruire e modificare le informazioni i messaggi (interattività). L'interattività è la facoltà del destinatario di un messaggio di trasformarsi in emittente e di trasformare in destinatario dei propri messaggi l'emittente del messaggio originale, è il contrario della unidirezionalità.
La nascita di nuovi mezzi di comunicazione interattivi è stata vista come un segnale di salutare democratizzazione del sistema della comunicazione mediale.
I principali mezzi di comunicazione di massa
All'origine dei mass media vi è un'invenzione tecnologica piuttosto antica ovvero la stampa. Essa permette di riprodurre un certo messaggio in moltissime copie e si divulgarlo senza dover far ricorso alla comunicazione interpersonale. La stampa permise la nascita e la diffusione dei primi mezzi di comunicazione di massa come i periodici i quotidiani. Inizialmente le pubblicazioni restarono un fenomeno d'elite, solo nella seconda metà del XIX secolo vennero rivolte a tutta la popolazione.
Un'innovazione tecnologica che contribuì notevolmente alla nascita del concetto di giornale fu l'invenzione del telegrafo ovvero il primo mezzo di comunicazione che consentiva di trasmettere le informazioni a distanza istantaneamente. L'idea di giornale nacque solo quando la trasmissione delle informazioni avvenne in maniera simultanea, quindi grazie al telegrafo. Fu di conseguenza solo verso la fine dell'800 che la carta stampata divenne un mezzo di comunicazione di massa vero e proprio.
Successivamente vennero introdotte la
radio e la
televisione quindi la carta stampata poteva far valere le proprie caratteristiche specifiche solo nell'approfondimento e nel commento delle notizie.
Negli ultimi tempi i giornali stanno subendo un forte calo di vendite a causa della diffusione di Internet.
Il web può garantire maggiore diversificazione delle fonti di informazione ma anche una minore attendibilità delle informazioni circolanti e maggiore superficialità.
Alla fine dell'Ottocento nacque il cinema ed ebbe un notevole successo. Esso svolge infatti una funzione di intrattenimento rivolta a una vasta e popolare platea. Il cinema costituisce anche uno strumento per la trasmissione delle informazioni e per la diffusione nella società di atteggiamenti e comportamenti, convinzioni e modi di pensare. Esso resta una presenza importante nei consumi delle società occidentali anche al giorno d'oggi. Il cinema ha infatti avuto e ha tuttora un potente effetto di omogeneizzazione della cultura dominante nella società: diffonde infatti costumi, norme, modelli di comportamento che divengono poi normali per tutti noi.
A partire dagli anni '20 del 900 si iniziò a diffondere la radio come mezzo di comunicazione di massa. Viene considerato un medium popolare, che non richiede di saper leggere o di uscire di casa o pagare un biglietto e si propone come un mezzo di comunicazione di massa globale già a partire dalle due guerre mondiali.
Questo medium presenta una caratteristica totalmente nuova ovvero la possibilità di trasmettere informazioni in diretta. Al giorno d'oggi la radio viene considerata soprattutto un mezzo di comunicazione a livello locale e di intrattenimento poco impegnativo.
La televisione, che si diffuse dopo la seconda guerra mondiale è diventata molto rapidamente il principale, più diffuso e più efficace tra i mass media.
All'inizio la televisione era sottoposta al monopolio statale infatti solo lo Stato poteva effettuare trasmissioni televisive che avvenivano principalmente nelle ore serali attraverso un unico canale. La liberalizzazione delle trasmissioni televisive ha avuto inizio in Italia nel 1976.
Negli ultimi anni è stata introdotta anche la televisione satellitare essa è una televisione tematica, ovvero ciascun canale satellitare è specializzato in programmi di un certo genere e non offre un palinsesto completo. La televisione tradizionale è detta generalista perché nell'arco della giornata copre con i propri programmi l'intero spettro dei generi richiesti dal pubblico. La televisione generalista si presta di più a un uso distratto e passivo, invece la televisione tematica richiede un atteggiamento attivo e consapevole.
Internet
Il più recente tra i principali mezzi di comunicazione di massa, nonché il più importante tra i new media è la rete telematica di internet.
Nei principali Paesi occidentali è divenuto un fenomeno sociale importante quanto la televisione. Essa consiste in una rete formata dall'interconnessione di decine di migliaia di reti telematiche locali. Una rete telematica è un sistema di computer collegati tra loro a distanza in maniera tale che da uno si essi si possa accedere alle informazioni contenute in un altro, e viceversa.
Internet introduce una novità fondamentale: non esiste un centro del sistema, non c'è un emittente che decide un palinsesto e che si pone quindi su un altro livello rispetto al pubblico. Tutti coloro che hanno accesso alla rete possono usufruire delle informazioni e delle possibilità di intrattenimento che offre e anche immettere a loro volta informazioni e intrattenimento, cioè trasformarsi da destinatari a emittenti.
Internet è nata dal lavoro parallelo e indipendente di una moltitudine di informatici, scienziati, studenti del campus statunitensi, tutti accomunati dal desiderio di migliorare le nostre possibilità di comunicare a distanza.
Un esempio significativo di come si è sviluppata Internet è la nascita del
World Wide web (www). Una volta per usare la rete era necessario accedere ai terminali di alcuni calcolatori e anche disporre di una buona base di competenze informatiche, infatti la rete veniva usata soprattutto dalle organizzazioni per trasferire dati. Il fisico
Tim Berners-Lee decise che il meccanismo era troppo complicato e che dalla rete bisognava cercare di ottenere due servizi fondamentali, ovvero:
- disporre di file consultabili contemporaneamente da vari utenti;
- poter trasmettere non solo parole i numeri ma anche figure, diagrammi, disegni e fotografie.
Tra il 1989 e il 1992 Berners Lee sviluppò un sistema informativo automatizzato capace di mantenere i file perennemente online, l'interfaccia grafica e il criterio dell'ipertestualità, ovvero un nuovo protocollo di connessione tra i computer capace di gestire un sistema di rinvii da una pagina web all'altra, i cosiddetti link, tale da consentire quell'azione che chiamiamo navigazione.
Inizialmente il web consentiva di navigare da un sito all'altro ma interattività, che si veniva così a creare era molto limitata. Creare un sito web infatti non era alla portata di tutti e non si potevano inserire con semplicità nuovi contenuti in rete. Nasce così il web di seconda generazione o web 2. 0 caratterizzato da strumenti informatici che, come i blog o i social network, consentono l'immissione di contenuti in rete da parte di chiunque in qualsiasi momento.
Internet è ora qualcosa di diverso da un semplice mezzo di comunicazione, è un ambiente in cui avviene la comunicazione umana. Internet è nato come una rete di computer ma è divenuto sempre più una rete multimediale, infatti la rete viene utilizzata anche dai telefonini, televisori e altri congegni automatici per il funzionamento di macchinari. Viene sempre più spesso utilizzata per comunicare direttamente tra di loro tanto che si incomincia a parlare di Internet delle cose. Questa libertà e questa interattività hanno anche delle controindicazioni prima fra tutte la mancanza di un controllo centralizzato su quel che la rete contiene. In molti hanno pensato che il nuovo mezzo ovvero Internet potesse essere uno strumento di liberazione degli individui da poteri coercitivi delle istituzioni sociali, quindi la rete potrebbe diventare uno strumento di superamento delle disuguaglianze sociali e delle discriminazioni politiche, un mezzo per la costruzione di una società più equa. Però ciò non è possibile, perché anche la rete produce disuguaglianze sociali e crea quindi un divario digitale noto anche come digital divide tra coloro che padroneggiano le tecnologie digitali e coloro che non le padroneggiano. A subire il digital divide sono gli abitanti delle zone povere del pianeta e anche le classi economicamente più svantaggiate del mondo occidentale. Il digital divide colpisce in maniera impressionante anche gli anziani, le persone meno istruite in particolar modo i disoccupati virgole e le casalinghe, i pensionati, crea quindi nuove disuguaglianze.
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