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Le vie dell'alfabeto

  La lotta contro l'ignoranza  Dopo l'Unità d'Italia fu necessario creare una cittadinanza comune e per fare ciò l'istruzione rappresentò un fattore essenziale accanto all'esercito , poiché offriva ai giovani italiani la possibilità di entrare in contatto con coetanei di regioni diverse.  Dagli anni Trenta dell'Ottocento agli inizi del Novecento l'Italia compì un passo decisivo verso l' alfabetismo , avvicinandosi allo sviluppo raggiunto nel resto d'Europa. Nel 1861 tramite il primo censimento nazionale riguardo il fenomeno dell'analfabetismo era emerso che neanche un quarto della popolazione italiana era alfabeta. Nel 1901 solo il 50% rappresentava gli italiani analfabeti; grazie all'istruzione si riuscirono a migliorare questi dati. Saper leggere, scriver e contare iniziarono ad essere considerate abilità per tutti. Esse furono sempre più strettamente associate all'evoluzione sociale, economica, civile, ragione per cui vennero introdot...

La pedagogia povera

Durante il XIX secolo si è sviluppato un' interesse per l'infanzia , quindi per il bambino e per la sua educazione e le motivazioni di tale sentimento sono diverse: grazie a Jean-Jacques Rousseau, Johann Heinrich Pestalozzi e Johann Paul Friedrich Richter si affermano delle idee tipiche del romanticismo, che vedono il bambino come simbolo di innocenza e purezza. Un altro fattore di rilievo consiste nell'interesse nella medicina, che porta alla formazione di nuove pratiche educative.   Inoltre dal 1815 ci fu un aumento di popolazione, che portò ad un aumento anche della popolazione infantile. Ciò costituisce un fattore importante per il recente interesse per l'infanzia e portò all'incremento di fenomeni come:  accattonaggio : chiedere l'elemosina; vagabondaggio infantili: abbandono dei figli ed estrema povertà delle famiglie.  In questo periodo si sviluppò il fenomeno del lavoro femminile extracasalingo, che costringeva i figli ad essere accuditi dal fratello mag...

Come formare gli italiani nell'Italia unita

 La cultura liberale e democratica Dopo l' Unita d'Italia , avvenuta a metà Ottocento circa, la popolazione dovette affrontare numerose difficoltà . In questo periodo era presente una diffusa ignoranza , la quale ai tempi della vita contadina sembrava non avesse importanza, ma con lo sviluppo delle scuole si sottolineò la necessità di ricevere una buona istruzione. Il ceto dirigente liberale temeva, però, che la diffusione delle scuole potesse sconvolgere gli equilibri sociali. Massimo d'Azeglio disse: "Fatta l'Italia occorreva fare gli italiani"; infatti essere italiani significava essere chi già si sentiva parte attiva della comunità nazionale ed era chiamato ad un preciso dovere civico verso il popolo per trasmettergli i nuovi valori della società borghese e liberale.  Vincenzo Cuoco fu il primo a sottolineare il rapporto tra il problema nazionale e la diffusione della scuola. Egli nacque a Civitacampomarano nel 1770 e studiò giurisprudenza a Napoli. Ne...

Oltre la modernità

 La società postmoderna Il filosofo francese Jean-Francois Lyotard (1924-1998) ha parlato per la prima volta di postmodernità per descrivere la condizione della cultura contemporanea. Egli affermava che quest'epoca è caratterizzata dalla fine delle grandi narrazioni, poiché nel corso della storia le società si basavano su grandi interpretazioni del mondo, le cossidette grandi narrazioni, che cercavano di spiegare il senso delle cose. L'affermazione del filosofo francese intende spiegare il fatto che questi racconti universali, come i poemi omerici o la Bibbia, non hanno più presa sulle persone. La cultura postmoderna è anti utopica, ovvero priva di grandi ideali e caratterizzata da un scetticismo nei confronti dei miti dell'età moderna, come il progresso, la ragione, la rivoluzione e l'emancipazione, ma anche verso le ideologie politiche come il liberalismo e il marxismo. In questo periodo si è sviluppato un dibattito in merito a il termine "postmoderno" e  r...

Verso la società alfabeta

Durante il XIX secolo si sviluppò la " società alfabeta ", ovvero una società nella quale viene ritenuta indispensabile la conoscenza dei fondamentali elementi del sapere, cioè leggere, scrivere e far di conto. L'affermazione della società alfabeta è alla base della definizione di modernità . L'epsressione "modernità" si iniziava ad utilizzare in alternativa delle antiche tradizioni, che sottolineava la superiorità della civiltà industriale, la fiducia nel progresso, una visione laica della realtà e il valore della razionalità.  L'ambito dell' educazione fu coinvoltò nella nuova società, poichè i sostenitori della modernità credevano che tramite la generalizzazione della scuola i bambini sarebbero diventati adulti all'altezza dei tempi, in grado si inserirsi nella vita sociale in modo attivo condividendo una visione laica dell'esistenza.  Il modello preso in esempio era quello di vita borghese , che doveva essere attuato anche nei ceti socia...

Aspetti della società moderna

 Il lavoro La vita della maggior parte delle persone che vive in società è organizzata intorno ai vincoli e agli orari del lavoro . Esso è quindi al centro di un processo di razionalizzazione , il quale ha diversi aspetti.  Un primo aspetto consiste nella coordinazione degli sforzi , poichè ogni prodotto è il risultato dell'azione coordinata di diverse persone che svolgono azioni connesse tra loro, anche se differenti. Vi sono vari modi per coordinare il proprio lavoro: Due o più persone che collaborano nello stesso modo per una stessa azione : Se bisogna sollevare un masso molto pesante dovranno sollevarlo più uomini, altrimenti l'operazione diventa impossibile.  La coordinazione di attività diverse : Ad esempio nella società primitiva l'uomo andava a caccia e la donna raccoglieva frutti. Quindi il lavoro veniva diviso ma non si aiutavano a vicenda. Gli individui svolgono mansioni differenti ma si aiutano e potenziano a vicenda : Ad esempio se per eliminare il masso pesa...

La figura della donna in ambito scolastico

L'educazione e la scuola hanno sempre riguardato i maschi, ma tra il Seicento e Settecento si registrò una crescente attenzione all'educazione femminile. Il modello di comportamento a cui la donna doveva attenersi era quello della donna modesta , ovvero consacrata a una vita ritirata, con un'ottima padronanza dei lavori domestici, sotto il controllo prima della madre e poi del marito.  In questo periodo si stava diffondendo la convinzione di utilità anche per le donne, della letteratura e della scrittura. Il calcolo era legato alla necessità di una certa pratica nella contabilità familiare e la letteratura ricordava che con un eccesso di sapere le donne diventavano saccenti e presuntuose e quindi rischiava di turbare famiglie e la società. La famiglia era il luogo in cui le ragazze potevano ottenere l'educazione migliore. Il compito di curare la formazione delle ragazze e di difenderne l'onorabilità per portare avanti il buon nome della famiglia spettava alle m...